Signora, lei è
d’accordo con l’altra signora che stà dall’altra parte: mi state pigiando
entrambe, una sinistra e l’altra a destra! Vi ringrazio, altrimenti non
riuscirei a reggermi in piedi…”
“Ehi tipo, che
ti guardi? Mi fissi così ambiguamente! Grazie dei tuoi sguardi così misteriosi
che mi distolgono da tutti i pensieri, i quali, altrimenti, mi torturerebbero
la mente…”
“Ma ragazzi,
quante stronzate dite? Grazie anche a voi che mi fate sentire un po’ più
intelligente…”
“Artisti che
suonate, cantate, di fianco a zingari, mendicanti, tossici, artisti di vita
quotidiana. Tutto è scena di fronte ai miei occhi stregati dai vostri mondi…”
Questo è il
luogo dove ci incontriamo tutti, siamo io siamo noi siamo altri siamo tutti
uguali.
Io ti chiedo:
“Ma Dio, ci hai creato con lo stesso stampo?”
Mi rispondo io
che, forse, è vero che il mondo è vario,
ma è ancora più
vero che il mondo è così piccolo che
ci ritroviamo
tutti in metropolitana per scendere ognuno alla propria fermata.
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