venerdì 16 agosto 2013

Underground




“Signore, lei mi ha spinta!La ringrazio, altrimenti da sola non sarei riuscita a salire…”

Signora, lei è d’accordo con l’altra signora che stà dall’altra parte: mi state pigiando entrambe, una sinistra e l’altra a destra! Vi ringrazio, altrimenti non riuscirei a reggermi in piedi…”

“Ehi tipo, che ti guardi? Mi fissi così ambiguamente! Grazie dei tuoi sguardi così misteriosi che mi distolgono da tutti i pensieri, i quali, altrimenti, mi torturerebbero la mente…”

“Ma ragazzi, quante stronzate dite? Grazie anche a voi che mi fate sentire un po’ più intelligente…”

“Artisti che suonate, cantate, di fianco a zingari, mendicanti, tossici, artisti di vita quotidiana. Tutto è scena di fronte ai miei occhi stregati dai vostri mondi…”

Questo è il luogo dove ci incontriamo tutti, siamo io siamo noi siamo altri siamo tutti uguali.

Io ti chiedo: “Ma Dio, ci hai creato con lo stesso stampo?”

Mi rispondo io che, forse, è vero che il mondo è vario,
ma è ancora più vero che il mondo è così piccolo che
ci ritroviamo tutti in metropolitana per scendere ognuno alla propria fermata.

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