domenica 27 ottobre 2013

Risvegliarsi



C’è un falegname dentro la mia casa
Con la sega lavora lavora lavora
Col tornio rumoreggia
Senza tregua
Voglio silenzio
Zitti.
Ogni voce mi strozza,
una richiesta mi soffoca.

Il silenzio:
un macigno legato al collo che mi trascina sempre più giù
nell’abisso del disfacimento trasformista.

Smarrito
Come una bestia ferita
In mezzo alla foresta
In una notte tenebrosa.
Strepito,
invano,
Sono solo.

Finalmente una porta socchiusa
Ma le mie mani formicolano
Paura.

Il coraggio
Di entrare
In questa stanza ridipinta di fresco
Il coraggio
Di stare bene
ancora.

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